I profiterole, il dolce francese di corte che arriva dall’Italia
24 Febbraio 2021 Renato Aiello No Comment
di Renato Aiello
Un dolce che è da sempre sinonimo di dessert domenicale, giorno di festa o occasione particolare, ricordo d’infanzia e di quelle cene o di quei pranzi trascorsi fuori casa, dove a ristorante a fine pasto riceveva sempre un posto speciale: il profiterole.
L’origine dei profiterole risale ai tempi della corte di Caterina de’ Medici, regina di Francia consorte di Enrico II, e in particolare a un suo cuoco, un certo Popelini, che creò il suddetto dolce per il pranzo delle nozze col re.
La fama di questo dolce francese si diffuse però solo nel XVII secolo e a Firenze è chiamato anche “bongo”, attestando un’origine probabilmente diversa da quella franco-italiana.
La classica “montagnetta” fatta di profiterole si chiama croquembouche, e spesso questi mitici bignè, ripieni di crema pasticcera, panna, gelato o crema chantilly, e ricoperti di cioccolato o caramello, sono utilizzati anche come guarnizione per la torta Saint Honoré.
La parola “prophitrole”, “profitrolle” e poi profiterole esiste dal 1500 secolo e solo nel 1800 si è associata definitivamente alla pasta choux farcita di crema.
Il suo significato originale di profiterole, sia in inglese che in francese, non è chiaro (forse da profit, profitto), anche se in seguito ha assunto il quello di una specie di panino “cotto sotto la cenere”.
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