di Renato Aiello

La pastiera napoletana è uno dei vanti assoluti della cucina e di tutta la tradizione dolciaria partenopea. Un orgoglio e un appuntamento irrinunciabile a tavola sia a Natale, sia a Pasqua, perfetto per ogni festività che si rispetti e gettonata sempre più tutto l’anno: non c’è pranzo o cena che non possa terminare al meglio con una fettina dolce di pastiera napoletana, il dessert ideale. Simbolo di rinascita primaverile e metafora della città stessa, fondata da una sirena sacrificatasi per amore, la pastiera napoletana è un omaggio alla terra, un canto di sapori primaverili, freschi e genuini, cifra autentica dello spirito partenopeo. La leggenda narra che la sirena Partenope ammaliasse i napoletani col suo canto e 7 fanciulle la vollero ringraziare con quello che avevano di più prezioso.: la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita che rinnova; il grano tenero bollito nel latte, segno dei due regni della natura; l’acqua di fiori d’arancio, perché anche i profumi della terra dovevano omaggiare la sirena; le spezie per ricordare che anche i popoli lontani omaggiavano quel canto melodioso; e lo zucchero per esprimere la massima dolcezza. E fu così che nacque la pastiera classica, tradizionale, napoletana doc.

Ecco a voi la mitica ricetta per una pastiera napoletana a regola d’arte, la stessa che divulgammo l’anno scorso a causa della chiusura imposta dalle norme anticovid, e che in molti ci chiesero per celebrare la Santa Pasqua.

PASTA FROLLA PER LA PASTIERA NAPOLETANA

200 gr. Burro di latteria

135 gr. Zucchero

3 gr. Sale

½ buccia di limone grattugiato

½ buccia di arancia grattugiata

½ bacca di vaniglia (o se non trovata tale aroma naturale ½ bustina di vanillina)

1 uovo intero

350 gr. di Farina 00

Inserite in planetaria o in una ciotola capiente (in tal caso la lavorazione è a mano, quindi bisogna amalgamare bene tutti gli ingredienti), burro, zucchero, sale, arancia, limone e vaniglia, e impastate fino a ottenere un composto cremoso.

Aggiungete le uova e mescolate fino a incorporarle.

Inserite la farina setacciata per ottenere un impasto compatto.

Create infine un panetto e avvolgetelo in pellicola, riponendolo in frigo con temperatura + 4 (almeno 2 ore; sarebbe ideale far riposare la pasta frolla anche per ore in più, pertanto prima la si prepara e meglio è).

CREMA DI GRANO PER LA PASTIERA NAPOLETANA

200 ml latte

400 gr grano

½ buccia di arancia non grattugiata

½ bacca di vaniglia (o se non trovata tale aroma naturale ½ bustina di vanillina)

35 gr. burro di latteria

Inserite tutti gli ingredienti in una pentola dal fondo spesso e cuocete a fiamma bassa, aiutandovi con un cucchiaio di legno, fino a ottenere una massa cremosa ed omogenea.

Togliete le bucce degli aromi naturali e trasferite la crema in un recipiente coperto con pellicola a contatto, e fate raffreddare bene a temperatura ambiente.

RIPIENO DELLA PASTIERA NAPOLETANA

400 gr. di crema di grano

400 gr. di ricotta di pecora setacciata

350 gr. zucchero

Uova (3 tuorli e tre interi)

25 gr. pasta di arancia (se non trovata tale aroma naturale ½ cucchiaino piccolo di fiori di arancia)

75 gr. di cubetti di arancia

Inserite in planetaria o in una ciotola capiente la ricotta setacciata e lo zucchero e mescolate fino a quando lo zucchero non risulterà completamente assorbito e si otterrà un composto omogeneo.

Aggiungete poi la crema di grano e continuate ad amalgamare.

Inserite la pasta di arancia ed amalgamate.

Prima di inserirle, sbattete le uova in un recipiente a parte per poi introdurle nella crema, un po’ alla volta, continuando ad amalgamare costantemente.

Per ultimo aggiungete i cubetti di arancia e amalgamate ancora fino a completare la crema della pastiera.

ASSEMBLAGGIO E COTTURA DELLA PASTIERA NAPOLETANA

Stendete la pasta frolla ad uno spessore di circa 3 – mm e foderate uno stampo da pastiera da 26/28 cm.

Rifilate bene i bordi con l’aiuto o del mattarello o di un coltellino da cucina.

Bucherellate un po’ il fondo della pasta frolla con una forchetta (date dei colpetti non fortissimi).

Aggiungete il composto della crema sin qui preparata fino a raggiungere il bordo dello stampo.

Infine completate il dolce, aggiungendovi le classiche righe di pasta frolla per formare le figure a rombo classiche della pastiera.

Preriscaldate il forno e, quando arriva a 180°, cuocete per 40 minuti per poi diminuire la temperatura a 150° nei successivi altri 20 minuti.

La pastiera è un dolce che tende a gonfiarsi, quindi dopo la cottura lasciatela nel forno spento per circa 5/10 minuti sino a quando non tornerà alla sua forma originaria.

Spolverate con un po’ di zucchero a velo in maniera omogenea il dolce, ma solo una volta che si sia raffreddato bene.

Renato Aiello Napoletano, classe ’87, giornalista pubblicista dal 2009 – e pubblicato dal 2001 -, studi in comunicazione di massa e cinema, fotoamatore, videomaker, ha iniziato col piccolo house organ del Cardarelli "Il Giornale di Ortika" di Gaetano Coppola tra il 2001 e il 2006 (prima recensione a 13 anni) e ha poi scritto nel corso degli anni per il quotidiano "Roma" dal 2006 al 2010, diretto da Antonio Sasso, per "Dancing Post" nel 2015, diretto da Laura Valente e per il magazine online "MCT" tra 2015 e 2016, diretto dal professor Arturo Lando, del Master in Cinema e Televisione dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Attualmente scrive da free-lance per diversi siti e magazine di cultura e spettacolo, tra cui "Enneti NT - Notizie Teatrali" di Angela Matassa del Mattino di Napoli dal 2014, e cura uffici stampa. Ha preso parte dal 2014 al 2018 ai workshop e alle giurie del Social World Film Festival di Vico Equense, realizzando album fotografici e video per contest relativi all’evento cinematografico. Nel 2016 partecipa a un progetto internazionale di scambio culturale con il CCA di San Francisco, il California College of Arts, producendo clip e foto dei grattacieli del Centro Direzionale di Napoli, proiettati successivamente in una collettiva della stessa accademia californiana. Sempre nel 2016 fa da curatore per una mostra fotografica allo Slash di via Bellini sull’ex carcere minorile Filangieri, inaugurando una piccola rassegna chiamata “Animus Neapolis”. Aderisce a diverse mostre collettive tra il 2016 e il 2018, tra cui “L’Arte in Vetrina” (con la menzione speciale del gallerista Piero Renna, direttore del P.R.A.C, per una sua fotografia del primo anniversario degli attacchi al Bataclan), l’esposizione dei 150 artisti di SOSPartenope (al Castel dell’Ovo e alla Basilica di San Giovanni Maggiore), e per quattro volte al Museo del Tesoro di San Gennaro su invito del Club per l’Unesco di Napoli: con una foto del mural di San Gennaro all’ingresso di Forcella e del busto del Santo nel cortile della Cappella, una fotografia di denuncia sulla plastica nei mari e due fotografie delle sculture di Igor Mitoraj a Pompei. Filmmaker, nel 2015 realizza per la Protomgroup un video sul primo software di Fisica in Italia per le LIM nelle scuole superiori (Scuolab – WALL-T), mentre nel 2016 pensa, produce e dirige un video musicale per il Social World Film Festival di Vico, con un montaggio ritmato sulle musiche di apertura della serie tv “Il Trono di Spade”, immaginando i luoghi della kermesse come i sette regni della saga. La sua prima personale ha riguardato il primo anniversario delle stragi del Bataclan a Parigi, mostra tenutasi a ottobre 2018 nel Complesso monumentale di San Severo al Pendino. Ha rappresenta l’ufficio stampa e la comunicazione di questa pasticceria ai Quartieri Spagnoli per 3 anni e mezzo dal 2018 al 2021 e di una trattoria al centro storico di Napoli. Ha un sito web dedicato al food, agli eventi enogastronomici e al mangiar bene, Mangiamed, nato da un progetto scolastico del 2014-2015 presso l’istituto Alberghiero Vittorio Veneto di Scampia, con cui collaborò, e che approdò a Expo Milano 2015.

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