di Renato Aiello

La nostra torta Rocher (croccante al pralinato di nocciole, morbido al cioccolato, caramello, bavarese al pralinato di nocciola e glassa di cioccolata al latte e mandorle) si ispira senza troppi giri di parole e di sapori al mitico e prezioso cioccolatino della Ferrero.

Il Ferrero Rocher è un cioccolatino unico e inimitabile, nonché protetto dal diritto d’autore che giustamente lo tutela da contraffazioni e imitazioni (in Cina ad esempio è accaduto). La “Tresor Dorè” in Cina ha provato a copiare i Ferrero Rocher anni fa, ma grazie alla sentenza espressa dalla Suprema Corte di Pechino nell’aprile 2008 è stata accusata di concorrenza sleale. Per la Ferrero, presente in Asia con la “Ferrero Asia Ltd”, si è trattato di una lunga battaglia legale iniziata nell’anno 2003. All’azienda cinese, oltre ad un simbolico risarcimento di 50.000 €, è stata imposta la sospensione della produzione delle proprie praline in quanto assolutamente uguali a quelle italiane nel contenuto ed anche nella confezione, e quindi non distinguibili.

Il primo Ferrero Rocher fu lanciato nel 1982 e ispirò in parte anche il cognome della protagonista del film Chocolat di Lasse Hallstrom, regista svedese trapiantato a Hollywood. Vianne Rocher, la madre coraggio che apriva una cioccolateria in piena quaresima nel gretto paesino francese di campagna, era interpretata dalla magnifica Juliette Binoche: “Sono brava a indovinare i gusti delle persone” amava ripetere spesso nel film. La Binoche vive da sempre un legame speciale con l’Italia. Oltre ad aver recitato in film italiani come L’Attesa, partecipò negli anni ’90 alle riprese del “Paziente inglese” proprio nel nostro paese, in Toscana per la precisione, in un ruolo che le valse l’Oscar alla migliore attrice non protagonista, battendo una leggenda del cinema come Lauren Bacall.

Della pralina è rimasta nella memoria collettiva la serie di spot – oggetto di numerose parodie a causa dei giochi di parole e dei doppi sensi impliciti nel dialogo – nei primi anni novanta con protagonisti una nobildonna e il suo autista Ambrogio. Fermi nel traffico, in una Rolls Royce, una bella e annoiata signora – vestita di giallo per richiamare l’oro dell’incarto del cioccolatino – viene presa da un “certo languorino”, subito soddisfatto da Ambrogio che le fa trovare in auto una scatola di Ferrero Rocher. La protagonista era Lee Skelton, una ex modella americana realmente sposata all’epoca con un aristocratico, il principe romano Lorenzo Borghese. La parte del maggiordomo era invece affidata a Paul Williamson, attore inglese che ha collezionato apparizioni soprattutto in numerose serie tv britanniche.

Renato Aiello Napoletano, classe ’87, giornalista pubblicista dal 2009 – e pubblicato dal 2001 -, studi in comunicazione di massa e cinema, fotoamatore, videomaker, ha iniziato col piccolo house organ del Cardarelli "Il Giornale di Ortika" di Gaetano Coppola tra il 2001 e il 2006 (prima recensione a 13 anni) e ha poi scritto nel corso degli anni per il quotidiano "Roma" dal 2006 al 2010, diretto da Antonio Sasso, per "Dancing Post" nel 2015, diretto da Laura Valente e per il magazine online "MCT" tra 2015 e 2016, diretto dal professor Arturo Lando, del Master in Cinema e Televisione dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Attualmente scrive da free-lance per diversi siti e magazine di cultura e spettacolo, tra cui "Enneti NT - Notizie Teatrali" di Angela Matassa del Mattino di Napoli dal 2014, e cura uffici stampa. Ha preso parte dal 2014 al 2018 ai workshop e alle giurie del Social World Film Festival di Vico Equense, realizzando album fotografici e video per contest relativi all’evento cinematografico. Nel 2016 partecipa a un progetto internazionale di scambio culturale con il CCA di San Francisco, il California College of Arts, producendo clip e foto dei grattacieli del Centro Direzionale di Napoli, proiettati successivamente in una collettiva della stessa accademia californiana. Sempre nel 2016 fa da curatore per una mostra fotografica allo Slash di via Bellini sull’ex carcere minorile Filangieri, inaugurando una piccola rassegna chiamata “Animus Neapolis”. Aderisce a diverse mostre collettive tra il 2016 e il 2018, tra cui “L’Arte in Vetrina” (con la menzione speciale del gallerista Piero Renna, direttore del P.R.A.C, per una sua fotografia del primo anniversario degli attacchi al Bataclan), l’esposizione dei 150 artisti di SOSPartenope (al Castel dell’Ovo e alla Basilica di San Giovanni Maggiore), e per quattro volte al Museo del Tesoro di San Gennaro su invito del Club per l’Unesco di Napoli: con una foto del mural di San Gennaro all’ingresso di Forcella e del busto del Santo nel cortile della Cappella, una fotografia di denuncia sulla plastica nei mari e due fotografie delle sculture di Igor Mitoraj a Pompei. Filmmaker, nel 2015 realizza per la Protomgroup un video sul primo software di Fisica in Italia per le LIM nelle scuole superiori (Scuolab – WALL-T), mentre nel 2016 pensa, produce e dirige un video musicale per il Social World Film Festival di Vico, con un montaggio ritmato sulle musiche di apertura della serie tv “Il Trono di Spade”, immaginando i luoghi della kermesse come i sette regni della saga. La sua prima personale ha riguardato il primo anniversario delle stragi del Bataclan a Parigi, mostra tenutasi a ottobre 2018 nel Complesso monumentale di San Severo al Pendino. Ha rappresenta l’ufficio stampa e la comunicazione di questa pasticceria ai Quartieri Spagnoli per 3 anni e mezzo dal 2018 al 2021 e di una trattoria al centro storico di Napoli. Ha un sito web dedicato al food, agli eventi enogastronomici e al mangiar bene, Mangiamed, nato da un progetto scolastico del 2014-2015 presso l’istituto Alberghiero Vittorio Veneto di Scampia, con cui collaborò, e che approdò a Expo Milano 2015.

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